I medici, gli psicologi e tutti i professionisti nell’ambito della salute sono d’accordo nel dire che avere una passione aumenta la qualità della vita. È un fattore che equilibra ed aiuta a preservare la salute fisica ed emotiva. Tra i principali benefici che si ottengono coltivando una passione, ci sono i seguenti:
– Permette di sviluppare abilità e talenti innati, oltre a far conoscere nuove potenzialità;
– Contribuisce a sconnetterci dalla routine e dalle altre attività che possono risultare stressanti;
– È un eccellente antidoto contro la depressione, l’ansia e il nervosismo, dato che aiuta a raggiungere uno stato d’animo più sereno;
– Incide sullo sviluppo della creatività e sulla capacità di auto-disciplinarsi;
– Permette di ampliare la propria vita sociale;
– Aumenta la motivazione per affrontare i problemi della vita;
– Rafforza l’autostima, facilita la progettazione di nuove mete ed aiuta a migliorare costantemente;
– Aiuta a sfruttare al meglio i momenti di solitudine, cioè in compagnia di se stessi;
– Libera dalle ossessioni causate dal lavoro, dai debiti, dai problemi di coppia, ecc.
Tra tutti questi benefici, il più importante è che una passione ci aiuta a riconoscere le parti più genuine di noi stessi, a metterci in contatto con il nostro vero Io.
Per me tutto questo e molto altro ancora è racchiuso nel Wing Tiun Kung Fu.E tu? Hai una passione che ti permette di essere veramente te stesso?
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Oggi voglio parlarti di una cosa veramente importante, uno dei principi fondamentali dell’ AWTKA: i Tre Tesori di Shaolin.
Il primo dei tesori è la DIFESA PERSONALE, il Wing Tiun infatti è estremamente efficace e permette veramente a tutti di potersi difendere, ricorda che non esistono gare, se non una sana competizione con noi stessi.
Il secondo tesoro è la FILOSOFIA, nelle nostre Accademie cerchiamo di vivere al massimo il momento presente, il QUI e ORA, senza preoccuparci del futuro e senza rimpiangere il passato.
Ricorda che la paura è un sentimento che vive nel futuro, così come la preoccupazione, lo stress e mille altre emozioni. Pensaci bene, è davvero difficile che tu abbia un problema nel momento presente, proprio ora che stai leggendo questo post.
Il terzo tesoro di Shaolin è la SALUTE, con un allenamento costante in Accademia potrai aver accesso a una più lunga e migliore aspettativa di vita, e non serva che ti dica quanto questo sia importante.
Cosa ne pensi? Avevi mai sentito parlare di questi tre tesori? Pensi che siano importanti?
Dì la tua nei commenti.
LA SIMULTANEITA’ è una delle caratteristiche fondamentali del Wing Tiun AWTKA.
Ciò che differenzia la nostra disciplina dalle altre infatti, è il concetto di riuscire ad attaccare e a difendersi nello stesso momento.
Solitamente, un attaccante sferra un colpo, mentre l’altro difende.
In questo caso però, tra un pungo, ad esempio, di un ipotetico avversario e la mia difesa potrebbe crearsi un secondo attacco dal quale sarà molto più difficile proteggersi.
Con il nostro sistema, invece, l’attacco e la difesa diventano contemporanei in modo da evitare un possibile contrattacco da parte dell’avversario.
Questa caratteristica viene appresa fin dai primi mesi di allenamento, per poter permettere a tutti di imparare a difendersi nel modo più efficace possibile.
Basta soltanto un po’ di pratica.
Cosa ne pensi? Ti è mai successo di trovarti nella situazione appena descritta?
Racconta la tua esperienza nei commenti per condividerla con gli altri.
Uno dei motti del Wing Tiun AWTKA è: “Una cintura nera AWTKA è una cintura bianca che non ha mollato mai”.
Vi basterà entrare in una delle nostre Accademie per leggere questa frase così importante.
Ma che cosa significa veramente?
Molto semplice, significa che tutti possono farcela.
Come dico sempre, l’allenamento batte il talento. Se davvero il tuo obiettivo è la cintura nera e sei disposto ad allenarti costantemente, il risultato non può fare altro che arrivare.
Spesso, si guarda ai professionisti (come può essere una cintura nera) come a qualcosa di
irraggiungibile, qualcosa di completamente lontano da noi e dalla nostra quotidianità, ma come ho già detto molte volte, la differenza tra le persone di successo e gli altri è solo una: l’azione.
Uno dei miei maestri diceva sempre che per diventare un grande combattente di Wing Tiun c’erano soltanto tre modi: il primo è l’allenamento, il secondo è l’allenamento e il terzo è…l’allenamento!
Io per primo, racconto
spesso ai miei allievi che all’inizio del mio percorso marziale, non ero particolarmente dotato, non avevo un talento fuori
dal comune, anzi.
Ciò che mi ha reso chi sono oggi è stata proprio la costanza, il desiderio ardente di realizzare il mio obiettivo e soprattutto la voglia di non mollare mai.
Potrà sembrare una frase banale ma… se ce l’ho fatta io ce la puoi benissimo fare anche tu, non ti resta che provare!
La dottrina taoista offre saggi consigli per imparare a gestire le persone difficili, quelle che ci rubano l’energia e che spesso ci ostacolano nel nostro cammino. Secondo il filosofo Laozi, in questi casi la cosa migliore da fare è mantenere la calma, liberarsi delle emozioni negative e togliere il potere a chi disturba la nostra serenità.
1. Non arrivare allo scontro.
Scegliere di non lottare non significa arrendersi o farsi calpestare, significa soprattutto non dare potere a chi non lo merita, preferire la saggezza alla violenza e scegliere la calma invece di farsi prendere dall’ansia.
2. Liberarsi delle emozioni negative.
Uno dei consigli del Taoismo è di evitare di essere impulsivi e di lasciare spazio al buon senso e alla capacità di giudizio.
Bisogna cercare di controllare l’ansia e le emozioni negative. Quando la persona in questione avrà fatto o detto qualcosa di negativo, contiamo fino a 10 e respiriamo profondamente. Nessuno ha il diritto di rovinarci la giornata, quindi liberiamoci della rabbia, del rancore e del malumore.
La mente deve essere come una stanza aperta, per cui l’aria inquinata che entra sparisce subito.
3. Siate pro-attivi, non reattivi.
Il Taoismo insegna a essere pro-attivi. Cosa significa esattamente? Vuol dire che dobbiamo imparare ad assumere il controllo degli eventi invece di restare fermi a guardare.
Quando ci imbattiamo in una persona difficile, cerchiamo di metterci nei suoi panni e di dire “non deve essere facile”.
Capire il punto di vista altrui ci permette di controllare meglio la situazione in cui ci troviamo. Saremo in grado di offrire l’aiuto opportuno quando serve o di fare critiche costruttive che siano veritiere e stimolanti.
E tu cosa ne pensi? Credi che questi consigli siano utili? Dì la tua nei commenti.
Letteralmente “Siu nim tao” si traduce in “forma della piccola idea”.
Un’idea su cui poggia l’intero sistema, e per questo viene considerata la più importante delle forme Wing tiun.
Pertanto essa dovrà essere sempre oggetto di studio e di perfezionamento per il praticante di ogni livello.
Lo studente principiante acquisisce i movimenti base ed i principi fondamentali del sistema attraverso questa forma.
Essa è strutturata in otto sezioni contenenti in tutto 108 movimenti.
Ogni sezione contiene gruppi di tecniche e principi.
Nell’apprendimento del Wing tiun è necessaria la comprensione dei principi che si celano attraverso i movimenti.
Per fare questo sono necessari concentrazione e sensibilità.
I principali punti che devono obbligatoriamente essere appresi attraverso lo studio della forma sono:
-una corretta postura
-la teoria della line centrale
-il principio di economia del movimento
-il raggiungimento di un completo stato di rilassamento muscolare e mentale, che si traduce in una profonda presa di coscienza di ogni punto del proprio corpo.
Diventa sempre più difficile trovare un luogo “SANO”, ma potremmo anche dire sereno, dove poter apprendere le arti marziali e perfezionare uno stile di combattimento soprattutto per l’erronea idea che insegnare arti marziali significhi dover creare soldati perfetti o picchiatori brutali ispirandosi a modelli di addestramento come quello militare o dei film d’azione che poco hanno a che vedere con la realtà quotidiana.
Ma procediamo per gradi, cosa si intende per ambiente “sano”?
Un ambiente, dove per prima cosa si pensa allo studente e alla sua incolumità. Imparare arti marziali vuol dire correre dei rischi. Anche per gli stili in cui non si ricorra al contatto pieno, si rischia comunque di essere accidentalmente colpiti in zone del corpo dolorose o colpire noi stessi i nostri compagni di corso. I rischi vanno ridotti al minimo, insegnando anche a tenere a bada i colpi.
Il lavoro, può essere stressante e ripetitivo, può creare frustrazioni, se qualcosa non ci riesce o se un compagno in modo più o meno volontario si comporta in modo scorretto. E’ compito dell’insegnante, in questi casi, fare in modo che il lavoro sia il più possibile ben distribuito, che gli animi dei praticanti non si scaldino troppo e che gli esercizi siano coinvolgenti ma non opprimenti.Al praticante è invece riservata la parte che riguarda la cooperazione e il rispetto tra allievi mantenendo una condotta priva di critiche e fanatismi.
E tu? Cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti!
Arti marziali: non solo autodifesa
In genere, il percorso di un marzialista inizia con l’autodifesa e finisce in una dimensione quasi spirituale che, spesso, non ci si aspettava.
La prossima volta, dopo un allenamento, cerchiamo di fare un piccolo esercizio di introspezione.
Come ci sentiamo? Rilassati, un po’ stanchi, sicuri di aver imparato o perfezionato qualcosa e, soprattutto, di aver allontanato per un’ora e mezzo i nostri mille problemi quotidiani piccoli o grandi che siano? Se è così, abbiamo lavorato bene, altrimenti cerchiamo di fare di meglio la prossima volta.
L’autodifesa è anche dalle invasioni esterne: il chiacchiericcio della mente, il telefonino, le mail, il lavoro, le rotture di scatole.
La pratica, qualunque pratica, deve essere un’oasi per la mente.
E se ci dovesse mai capitare (speriamo di no) di dover mettere in pratica quello che ci hanno insegnato in uno scontro reale scopriremo che tutto funziona. Anche l’atteggiamento mentale.
Soprattutto quello.